Pulizia delle strade, il Ruzzo mette in guardia i sindaci sui possibili danni ai depuratori

GIULIANOVA – Nonostante l’Istituto Superiore di Sanità nelle scorse settimane abbia chiarito con un parere che le operazioni di lavaggio delle strade con detersivi ed igienizzanti siano di dubbia o nulla efficacia nel contenimento del contagio, il Comune di Giulianova prosegue la sua campagna per la “sanitizzazione” delle strade, programmando un nuovo intervento nella notte tra lunedì 30 e martedì 31 marzo. 

Inoltre c’è stato un ulteriore allarme, lanciato stavolta da parte della Ruzzo Reti, per questo tipo di operazioni. Nei giorni scorsi infatti il presidente del Ruzzo Alessia Cognitti ha inviato una lettera a tutti i primi cittadini della costa, permettendosi di ricordare un particolare importante per l’utilizzo di detersivi ed igienizzanti lungo le strade: in molti Comuni della costa teramana c’è una pericolosa promiscuità, storicamente irrisolta, tra la rete di raccolta delle acque bianche meteoriche (caditoie e tombini, per intenderci) e la rete delle acque nere (le fognature, per intenderci) che poi finiscono entrambe nei depuratori gestiti dal Ruzzo. 

 

IL COMUNE. Con una nota questa mattina il sindaco Costantini ha annunciato il secondo intervento di “sanitizzazione” per l’inizio della prossima settimana: «Le operazioni verranno eseguite da operai speciali con ausilio di mezzi della Sochil Verde, attraverso l’utilizzo di prodotti certificati e garantiti dal Ministero della Salute». Nella stessa nota il Comune ricorda di non stare all’aperto durante il trattamento, tenere le finestre chiuse, gli animali domestici riparati, non stendere la biancheria ed evitare di parcheggiare le auto per non ingombrare i mezzi della ditta.

 

IL RUZZO. Cosa ha scritto il Ruzzo ai sindaci della costa appena il 24 marzo scorso? Che, pur consapevole delle pubbliche necessità dei Comuni durante l’emergenza Coronavirus, i sindaci dovrebbero astenersi dall’impiego lungo le strade di prodotti disinfettanti e sanificanti, compresi quelli a base di cloro (varechine, candeggine, ecc) per non compromettere la funzionalità delle reti e degli impianti di depurazione, che potrebbero subire guasti e malfunzionamenti. A causa degli allacci abusivi e della promiscuità tra le reti delle acque, i prodotti per la sanificazione finirebbero quasi certamente nei depuratori. Cioè gli impianti del Ruzzo che attraverso la qualità delle acque di balneazione, garantiscono anche l’immagine turistica delle sette sorelle della costa teramana durante la stagione estiva.